Questo è il tappeto rosso due giorni dopo la battaglia.
A quanto pare, è l'ultima cosa che viene rimossa dall'efficientissima organizzazione tedesca.
Domenica, ai lati, c'erano due tribune enormi. La sera, al mio arrivo, forse perché la manifestazione si stava per chiudere ufficialmente, erano piene di gente in festa.
Impossibile descrivere quello che è successo. Ricordo le urla di incitamento, le luci, la musica, gli abbracci con chi era lì quella sera..... le lacrime di gioia con Stefania.
Nonostante sia andato tutto male alla fine è venuto su un finale palpitante ed avvincente che ci ha tenuti tutti con il fiato sospeso per 14 ore, 52 primi e 9 secondi.
E' stato un anno lunghissimo, fatto di impegno e sacrifici, culminato con un'esperienza bellissima che mi ha portato a toccare un limite che non credevo possibile.
Avevi ragione Gabry, rimettersi a correre dopo una crisi così forte e correre quasi ai propri ritmi i 21 km finali è qualcosa che ha dell'incredibile ed è per me motivo di orgoglio. Quello che è successo nella parte finale della gara è sicuramente il frutto di un allenamento mentale, di una predisposizione alla sofferenza e di un pizzico di follia ma è soprattutto il risultato del sostegno che voi mi avete dato. Era troppo importante portare a casa il risultato e condividere con voi quell'attestato di finisher tanto agognato. Vi ho pensato molto durante la gara. Vi ho immaginato, a ragione, davanti al computer ad esaurirvi con un sito in tilt per vedere cosa stavo combinando. Questo mi dava forza, questo mi ha spinto fino alla fine.
Domenica sera siamo diventati tutti ironman. E' stato il gruppo che ha realizzato l'impresa.
Nei prossimi tre post (nuoto, bici, corsa) vi racconterò della gara e di tutto quello che è successo al contorno. Grazie a tutti.
e come direbbe Novecento (mi trovo a citare Baricco:-)... e in culo anche Magnum P.I.
RispondiEliminasei un Gigante!
Grandissimo Iron! :)
RispondiEliminaUn abbraccio fratè'!
Joe